“REDEFINE ME – MI RIDEFINISCO”
A cura di Samantha Serpentini, Letizia Iannopollo, Ester Marciano e Erika Zucchiatti
Sempre più frequentemente diverse forme d’arte sono impiegate in campo medico con scopo terapeutico nei confronti di pazienti affetti da diverse patologie; e numerosi sono anche gli studi che riportano e testimoniano i benefici che queste persone possono trarre da percorsi quali scrittura-terapeutica, musico-terapia, arte-terapia.
In particolare, la fotografia è stata usata da diversi terapeuti nel corso degli anni per affrontare trattamenti di pazienti che presentavano le problematiche più disparate.
Ciò che ci si propone di realizzare mediante il progetto “Redefine me” è usare la forma fotografica al fine di donare nuovamente alle persone affette da malattia oncologica una riappropriazione del sé, inteso come identità corporea e psichica.
Attraverso l’esplorazione delle immagini, infatti, il paziente può iniziare ad entrare in contatto con emozioni, comportamenti ed esperienze che, a causa della malattia, possono rimanere sopite o rimosse.
Le fotografie sono, quindi, un utile strumento autobiografico perché suscitando tutta una serie di ricordi, consentono di ridare vita a sentimenti dimenticati, i quali possono essere messi in relazione con il presente e con la progettualità futura.
Per fare questo, l’intento è quello di ricostruire la storia delle persone partecipanti in una serie di incontri, ognuno dei quali sarà incentrato su un tema specifico (come ad esempio “il passato”, “il presente”, “il futuro”, etc.); all’interno di ogni sessione, dopo una parte di dialogo e confronto condotta dalla Dott.ssa Samantha Serpentini (Dirigente Psicologo), i soggetti aderenti diventeranno protagonisti all’atto pratico davanti alla fotocamera.
Non necessariamente si parla di ritratti o di fotografie dove il soggetto debba per forza essere visibile e/o riconoscibile. Infatti, si fotograferanno anche le “cose importanti”, oggetti che i pazienti ritengono preziosi o significativi all’interno della loro storia autobiografica, prima, durante e dopo l’esperienza di malattia, con l’obiettivo di esplorare il loro vissuto psicologico al riguardo.
Nel massimo rispetto della privacy e volontà delle persone ritratte, si andrà a costruire un percorso per immagini personalizzato e adattato su ogni singola persona senza fotografare nulla che possa causare disagio e fastidio, e mantenendo comunque un filone comune a tutti.
Nel caso in cui vi fossero volti riconoscibili, sarà comunque premura far firmare una liberatoria per l’utilizzo delle immagini.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio viaggio per immagini volto alla ridefinizione del proprio “io”, con la cura di portare il soggetto a rapportarsi nuovamente con sé stesso, all’interno della nuova dimensione in cui si trova ad affrontare la quotidianità. In questa prospettiva, le fotografie possono aiutare a comprendere e valutare i diversi percorsi psicologici ed esistenziali della vita della persona, donando una nuova forma di accettazione del sé.
L’intento finale sarà, poi, quello di allestire un’esposizione con il materiale fotografico realizzato durante gli incontri, previa autorizzazione degli aderenti al progetto.
DESTINATARI
Il corso si rivolge alle donne affette da carcinoma mammario (pazienti ed ex pazienti seguite in IOV)
DURATA
Il corso prevede 6 incontri a cadenza settimanale di 2 ore e mezzo ciascuno, che si terranno presso lo IOV
DOCENTI
Dott.ssa Samantha Serpentini, Dirigente psicologo, Referente attività psiconcologica BREAST UNIT
Dott.ssa Letizia Iannopollo, Borsista ONCOLOGIA 2
Erika Zucchiatti, Fotografa professionista
Ester Marciano, Vicepresidente ANGOLO | Referente ANGOLOrosa
Vuoi partecipare al prossimo corso di fotografia terapeutica? Scrivici a info@associazioneangolopadova.it